mercoledì 16 settembre 2015

Bhutan, il Paese fondato sulla felicità



ITALIANI impariamo da loro !!


Bhutan, il piccolo regno della felicità che sta dando una lezione di umanità al mondo intero:

Ancora oggi è uno dei posti più isolati della Terra e anche una delle nazioni più povere. Ma nonostante tutto, il Bhutan, minuscolo Paese asiatico sull'Himalaya, possiede lati davvero attraenti. Ad esempio figura fra le dieci nazioni mondiali "più felici", secondo uno studio dell'Università di Leicester, nel Regno Unito. 

Da queste parti infatti, nonostante le scarsissime risorse, non esiste malnutrizione, non c'è analfabetismo, violenza e criminalità hanno numeri insignificanti, la corruzione pubblica è sconosciuta. 
Il Bhutan è anche la prima nazione al Mondo, biologica al 100% !


In Bhutan il benessere 
si misura in felicità interna lorda !




L'obiettivo è cercare un equilibrio tra esigenze culturali, spirituali ed economiche dei cittadini del Bhutan – dice Phuntsho Rapten -. Il concetto del pil è alquanto fallace perchè non riesce ad includere concetti come ad esempio la felicità, che deve essere considerata un bene pubblico. In Bhutan abbiamo elaborato quattro pilastri: lo sviluppo economico eco sostenibile, la conservazione e promozione della cultura, la conservazione dell'ambiente, un buon governo del paese”. In Bhutan quindi, viene prima il rispetto ambientale dell'economia.


All'articolo 9 è previsto che lo stato 
deve impegnarsi a garantire il benessere 
del paese, sotto tutti i punti di vista, 
e abbiamo una commissione specifica che lavora per il conseguimento della felicità.


Siamo una monarchia costituzionale e tutti i partiti si impegnano a rispettare questi obiettivi. In Bhutan qualsiasi ministro, politico, economista si impegna a rispettare questi principi della felicità interna lorda. Se gli strumenti non corrispondono ai criteri previsti all'interno dell'indicatore, vengono rimandati in parlamento per un'analisi più approfondita”.


E noi occidentali, quanti secoli impiegheremo ancora per capire che la felicità 
non si misura in beni materiali?

Un'altra spiegazione dell'elevato tasso di felicità tra gli abitanti del Bhutan è la loro profonda fede nei princìpi buddisti, specialmente in quello della reincarnazione.



Se sai che avrai un'altra possibilità nella vita, sei meno propenso ad aver paura della sua fine. Come dicono i buddisti, non dovresti aver paura di morire più di quanto non temi di buttar via i tuoi vecchi vestiti. Questo non significa certo che i bhutanesi non abbiano mai paura o che non siano mai tristi. Lo sono eccome, solo che loro al contrario di noi europei, non fuggono da queste emozioni.

“Noi, in occidente, quando siamo tristi, vogliamo subito capire il perché e risolvere la faccenda,” ha detto. “Abbiamo paura della tristezza. È qualcosa da superare, da curare. In Bhutan la morte si accetta e basta. È parte della vita”.


Che questo piccolo Paese fuori dal Mondo, ci sia da lezione a tutti, per ridisegnare al più presto un futuro felice, non più di materia e progresso, ma di sani valori e di vera umanità.


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