giovedì 12 ottobre 2017

Tom Hodgkinson: "Vacanze e ferie sono una truffa, questa non è Libertà"

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I giorni di ferie che ci vengono concessi sono ancora pateticamente insufficienti. Negli ultimi settant'anni le settimane di vacanza retribuite sono diventate quattro in Gran Bretagna e credo, la miseria di 2 negli Stati Uniti (come in Italia da brava colonia...) e talvolta gli ambiziosi lavoratori non si concedono nemmeno questa magra indennità...




Questa è civiltà?



Due settimane al sole è senza dubbio una ricompensa inadeguata per cinquanta settimane di fatica!

E' una proporzione completamente sballata.
Nelle civiltà antiche c'erano molti più giorni di riposo:




"Nell'antico Egitto la superstizione popolare proibiva di lavorare per circa un quinto dei giorni dell'anno. nell'Atene dell'età classica c'erano cinquanta o sessanta giorni di festa ogni anni e a Taranto, nel suo periodo di massimo splendore, i giorni di festa superavano in numero quelli lavorativi...

Nel vecchio calendario romano c'erano 108 giorni nei quali per motivi religiosi la legge vietava di occuparsi di questioni giudiziarie o di condurre attività pubbliche di altro genere."



Cosi scriveva J.A.R Pimlott in The Englishman's Holiday (1947)


Per me è una cosa incredibile che con tutte le ricchezze e i macchinari di cui disponiamo siamo stati capaci soltanto di ridurci ad avere una quantità di tempo inferiore rispetto a qualsiasi periodo al 1800.


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L'idea di vacanza come fuga dall'inferno del lavoro è relativamente recente. Le ferie fecero la loro comparsa nel momento in cui se ne sentì il bisogno, quando il concetto di impiego fisso si era tradotto in realtà e il mondo del lavoro era diventato così sgradevole che era assolutamente necessario prendersi dei periodi di pausa per non impazzire.

Prima che tutti noi avessimo degli impieghi, c'era molto meno bisogno di fare vacanze pianificate e organizzate perché c'era abbondanza di giorni festivi, giorni sacri e giorni di mercato.
E il tempo libero si mescolava con il tempo dedicato al lavoro.

Tradizionalmente, l'espansione delle vacanze è sempre stata guardata con sospetto dalle autorità, le quali temono che le plebi (schiavi) butteranno via il loro tempo libero bevendo, invece di coltivare le loro menti e imbibirsi di propaganda.

Le ferie pagate del 20° secolo differivano per un aspetto importante dalle vecchie feste civili e religiose dell'epoca preindustriale: 
erano controllate dall'alto.

Se il governo era in grado di legiferare in materia di tempo libero, allora l'intera faccenda del proletariato che se la spassava diventava una minaccia meno temibile per l'ordine sociale.

Possiamo rivolgerci ai sindacati perchè ci aiutino a creare una vita migliore? No. I sindacati fanno parte del problema.

Credono al vecchio mito secondo cui "il tempo è denaro".

La loro campagna a favore di "una giusta giornata lavorativa per una giusta paga giornaliera" serve solo a tenere i lavoratori sotto controllo e a limitare i lor orizzonti a dei piccoli aumenti salariali o a dei miseri miglioramenti delle condizioni di lavoro.



Questa non è Libertà, è soltanto qualche soldo in più in tasca.


Sicuramente noi oziosi dovremmo promuovere una campagna a favore di un aumento delle ferie. Gli impieghi sarebbero più sopportabili se vi dedicassimo soltanto 3-4 giorni alla settimana e 3-4 ore al giorno.


Dal libro "L'Ozio come stile di vita"

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